Michele di Matteo Lambertini
(Bologna, documentato dopo il 1410 fino al 1469) San Giovanni Battista e un Santo Apostolo, tempera su fondo oro su tavola, cm 102 x 60, in cornice
Bibliografia: F. A. Ghedini, Squarci della pittura bolognese, "Atti e Memorie dell'Accademia Clementina di Bologna", VII, 1960, pag.4; M. Medica, Michele di Matteo, in La pittura in Italia. Il Quattrocento, a cura di Federico Zeri, Milano 1987, II, S. 711. Ringraziamo Everett Fahy per aver confermato l'attribuzione Il presente pannello è da ricollegare ad uno smembrato trittico, la cui tavola centrale, raffigurante la Madonna in trono con Bambino, si trova nel Museo Kotroceni di Bucarest, e il laterale sinistro, con i santi Bartolomeo e Costantino, è conservato al Museo Civico di Pesaro, ed è attribuito alla mano di Michele di Matteo sulla base di precise rispondenze stilistiche con altre opere di sicura paternità. Si prenda in esame il polittico eseguito per la chiesa di Sant'Elena al Lido, a Venezia, oggi conservato a Venezia nelle Gallerie dell'Accademia, realizzato in un presunto viaggio nella città lagunare alla fine del quarto decennio, o gli affreschi del catino absidale del Battistero del Duomo di Siena; confrontando la presente tavola con queste due opere cardine della produzione dell'artista è possibile notarne le affinità. I volti scavati da profonde pieghe che ne accentuano l'espressività, con gli occhi allungati, le barbe spigolose e i capelli divisi in ciocche serpentiformi; mani e dita affusolate, piedi goffi e in pose innaturali; ricche vesti dagli increspati panneggi impreziositi da ricchi decori in oro coperti da pesanti mantelli che sembrano mossi dal vento; aureole punzonate simili ad oggetti di oreficeria. Proprio sulla base di questi confronti si può suggerire una datazione per la presente tavola tra il 1440 - 1450. Michele di Matteo si forma a Bologna alla scuola di Giovanni da Modena, probabilmente collaborando con lui alla realizzazione degli affreschi della Cappella Bolognini in San Petronio, qui risente del gotico internazionale rimanendo però legato alla tradizione bolognese arcaizzante di Jacopo di Paolo. Durante il viaggio a Venezia il Lambertini entrò in contatto con la cultura figurativa di Gentile da Fabriano e Jacobello del Fiore mentre a Siena collaborò con Giovanni di Paolo di cui subì fortemente l'influenza. Ringraziamo Everett Fahy per aver confermato l'attribuzione.
Esperto: Mark MacDonnell
Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403
mark.macdonnell@dorotheum.at
06.10.2009 - 17:00
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EUR 0,-
Michele di Matteo Lambertini
(Bologna, documentato dopo il 1410 fino al 1469) San Giovanni Battista e un Santo Apostolo, tempera su fondo oro su tavola, cm 102 x 60, in cornice
Bibliografia: F. A. Ghedini, Squarci della pittura bolognese, "Atti e Memorie dell'Accademia Clementina di Bologna", VII, 1960, pag.4; M. Medica, Michele di Matteo, in La pittura in Italia. Il Quattrocento, a cura di Federico Zeri, Milano 1987, II, S. 711. Ringraziamo Everett Fahy per aver confermato l'attribuzione Il presente pannello è da ricollegare ad uno smembrato trittico, la cui tavola centrale, raffigurante la Madonna in trono con Bambino, si trova nel Museo Kotroceni di Bucarest, e il laterale sinistro, con i santi Bartolomeo e Costantino, è conservato al Museo Civico di Pesaro, ed è attribuito alla mano di Michele di Matteo sulla base di precise rispondenze stilistiche con altre opere di sicura paternità. Si prenda in esame il polittico eseguito per la chiesa di Sant'Elena al Lido, a Venezia, oggi conservato a Venezia nelle Gallerie dell'Accademia, realizzato in un presunto viaggio nella città lagunare alla fine del quarto decennio, o gli affreschi del catino absidale del Battistero del Duomo di Siena; confrontando la presente tavola con queste due opere cardine della produzione dell'artista è possibile notarne le affinità. I volti scavati da profonde pieghe che ne accentuano l'espressività, con gli occhi allungati, le barbe spigolose e i capelli divisi in ciocche serpentiformi; mani e dita affusolate, piedi goffi e in pose innaturali; ricche vesti dagli increspati panneggi impreziositi da ricchi decori in oro coperti da pesanti mantelli che sembrano mossi dal vento; aureole punzonate simili ad oggetti di oreficeria. Proprio sulla base di questi confronti si può suggerire una datazione per la presente tavola tra il 1440 - 1450. Michele di Matteo si forma a Bologna alla scuola di Giovanni da Modena, probabilmente collaborando con lui alla realizzazione degli affreschi della Cappella Bolognini in San Petronio, qui risente del gotico internazionale rimanendo però legato alla tradizione bolognese arcaizzante di Jacopo di Paolo. Durante il viaggio a Venezia il Lambertini entrò in contatto con la cultura figurativa di Gentile da Fabriano e Jacobello del Fiore mentre a Siena collaborò con Giovanni di Paolo di cui subì fortemente l'influenza. Ringraziamo Everett Fahy per aver confermato l'attribuzione.
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Asta: | Dipinti antichi |
Tipo d'asta: | Asta in sala |
Data: | 06.10.2009 - 17:00 |
Luogo dell'asta: | Vienna | Palais Dorotheum |
Esposizione: | 26.09. - 06.10.2009 |
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